La prima volta che provai la Pinsa Romana, nel primi mesi del 2014, ero con la mia fidanzata e oggi attuale moglie. Ci siamo recati in questo locale alle porte di Cosenza, che aveva lanciato questo prodotto con il maestro, nonché Responsabile Nazionale della scuola nazionale italiana pizzaioli Bruno De Rose, il quale mi aveva indicato lui stesso dove andare. Era di lunedì e prenotai il tavolo telefonicamente, mentre mia moglie mi diceva che non c’era bisogno. Arrivammo, il locale era di bella presenza e nonostante era lunedì, la prenotazione era stata necessaria. Ordinammo una patatina e poi le due Pinse Romane cha avrebbero sancito la scelta o meno di introdurla alla Bella Rogliano.

La scelta è fatta!! Frequento il corso con Bruno, e inizio a fare le prime prove. Diversi sono gli ostacoli e gli aggiornamenti da acquisire per mettere in produzione la Pinsa Romana. Vaschette, vasconi, frigoriferi più capienti, tempi di lavorazione diversi, menù e accostamenti nuovi, impastatrice più grande, a doppia velocità, taglierine, taglieri….. Che mesi impegnativi, ma ricordarli mi fa ridere e gioire perché fu un successo senza eguali a Rogliano. Nel girò di due mesi misi in piedi il tutto e partii con il primo menù stampato in casa con sei Pinse Romane, che ancora ricordo e che sono attualmente ancora a menù (dovrei chiamarle le Storiche ;-).

Mortazza, Marcantonio, Cacio e Pepe, Alla Zucca, Wollas e Tirolese. Erano delle farciture mai viste a Rogliano che si sposano con la Pinsa Romana in maniera eccezionale.

La curiosità dei clienti era tanta e non riuscivamo a stare dietro la richiesta i primi giorni, increduli noi stessi del successo.

“Sabato sabato…..è sempre Sabato , anche di Lunedi”

Che bei momenti.

Ringrazio tutti i compagni di quel momento,  mia madre, Vincenzo, Michela, Marco, Attilio, Luigi, Giuseppe e gli altri.